Cento tonnellate cibo. Una quantità enorme, difficile solo da immaginare. È quella distribuita dalla Caritas diocesana a 34mila indigenti, di Milano e dell’hinterland, le cui condizioni di vita sono state stravolte dal Coronavirus. Un sistema di solidarietà alimentato grazie ad accordi con 5 aziende della grande distribuzione e 21 imprese produttrici di generi alimentari.
Il cibo raccolto attraverso il recupero delle eccedenze, gli acquisti e le donazioni viene ridistribuito attraverso una rete di servizi costituita dal Refettorio Ambrosiano e altre 3 mense dei poveri, 10 Empori e altrettante Botteghe della Solidarietà, 300 centri di distribuzione parrocchiali.
Il Refettorio Ambrosiano è una mensa solidale. Aperta nel 2015, in piazza Greco, recuperando un vecchio teatro abbandonato, ha visto durante Expo Milano 2015, 30 chef internazionali raccogliere la sfida lanciata da Massimo Bottura, ideatore del progetto: quella di cucinare per chi aveva bisogno utilizzando le eccedenze alimentari prodotte dai padiglioni della fiera.
Al termine dell’esposizione, il Refettorio ha proseguito la sua attività, grazie all’impegno di Caritas Ambrosiana che lo ha realizzato e gestito. Attualmente cuochi professionisti preparano ogni sera per 90 ospiti le ricette che hanno imparato dagli chef, salvando dallo spreco il cibo donato dalle aziende del territorio.
Gli Empori e le Botteghe della Solidarietà sono piccoli supermercati nei quali si acquistano per lo più generi alimentari non con denaro ma con una tessera a punti. Le tessere sono distribuite ai beneficiari dai volontari dei centri di ascolto Caritas per un periodo di tempo variabile a seconda del perdurare dello stato di necessità dell’utente.
In Diocesi, gli Empori sono presenti a Milano nei quartieri di Niguarda, Lambrate e Barona, a Cesano Boscone (Mi) Garbagnate Milanese (Mi) San Giuliano Milanese (Mi) e Rho (Mi), Varese e Saronno (Va), a Molteno (Lc). I magazzini parrocchiali distribuiscono settimanalmente prodotti secchi (confezioni di pasta, riso, legumi, olio, biscotti), attraverso pacchi viveri.
Istituiti presso le parrocchie sono gestiti da volontari. Attraverso questo sistema di aiuti nel 2020 è stato possibile così sostenere 10.615 famiglie, per un numero complessivo di 33.897 persone, di cui il 26,46% minorenni. Incremento da marzo (primo lockdown causa Covid): +121%.