Reina, ha sollevato pesanti dubbi sulla procedura adottata in Municipio sul presunto addio dal’assise cittadina del candidato alla carica di primo cittadino alle elezioni dello scorso 26 maggio nelle liste del centrodestra
Si è aperto con un giallo, il secondo consiglio comunale dell’era Triulzi, a Cusago: una mozione presentata dal consigliere di opposizione Gianfranco Reina, ha sollevato pesanti dubbi sulle dimissioni dell’ex sindaco Cairati, candidato alla carica di primo cittadino alle elezioni dello scorso 26 maggio nelle liste del centrodestra, dall’assise cittadina.
La mozione
La mozione di Reina ha prima costretto Triulzi a sospendere la seduta per una decina di minuti e poi, una volta ripresa, ad annullarla, in attesa “delle verifiche sulle procedure adottate nel protocollare le dimissioni di Cairati”. Se il consigliere di opposizione avesse ragione, tutti gli atti adottati dopo la surroga dell’ex primo cittadino sarebbero invalidati. Un brutto biglietto da visita per una amministrazione che ha fatto della competenza la propria bandiera.
Il nocciolo della questione
Di cosa si tratta? A inizio seduta, Reina ha preso la parola e ha chiesto a sindaco e segretario comunale di dichiarare non valide le dimissioni di Cairati perche sarebbero state presentate all’ufficio protocollo di Cusago da terze persone e non dallo stesso ex sindaco. Perché Reina le ritiene non valide? Perché secondo le norme, se le dimissioni sono presentate da terze persone devono essere autenticate, così come deve essere autenticata la delega a depositarle.
Autenticate o no?
Secondo la legge, infatti, assumono rilevanza giuridica solo quelle depositate personalmente o autenticate nel caso si deleghi qualcun altro a farlo. Se fosse confermato che la procedura adottata non è quella corretta anche il subentro del primo dei non eletti della lista “Siamo Cusago”, Marco Canclini, dovrebbe essere invalidata. Insomma un vero pasticcio.
La pronuncia del Consiglioo di Stato
Eppure, su questioni di questo genere si è pronunciato anche il Consiglio di Stato secondo il quale “le dimissioni dalla carica di consigliere comunale o provinciale devono essere presentate mediante la materiale e personale consegna al protocollo da parte dell’interessato, del documento che contiene l’atto delle dimissioni stesse con la conseguente mancanza di efficacia delle dimissione presentate per interposta persona”.
Consiglio rinviato
“Alla luce dei fatti – ha detto Reina – il Consiglio comunale di oggi non può aver luogo”. E così è stato. Triulzi ha chiesto soccorso alla segretaria comunale, Maria Baselice, cui risultava che le dimissioni fossero state presentate da Cairati in persona, ma non potendolo confermare ha chiesto di fare un controllo. Il consiglio è stato sospeso per una decina di minuti. Poi è ripreso per essere subito rinviato “in attesa di acceramenti”.
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Questioni di forma sollevate pretestuosamente. Se Cairati fosse “stato dimesso”,,,,avrebbe avuto tempi e modi per reagire a irregolarità presunte ex-post.
L’ opposizione comincia male.
Beh, se ci sono problemi delle regole, forse vanno seguite, no?
Io non ero presente al consiglio pertanto non ho gli elementi per dare un giudizio su ciò che hanno detto tuttavia Scusi sig. Sergio Isrlael quali erano i tempi e modi per ritirare le dimissioni se sono irrevocabili per legge?