La prima udienza si terrà il prossimo 15 novembre: saranno i giudici a decidere se accogliere le richieste dell’ex boss
Riprende la “guerriglia” tra Rocco Papalia, l’ex boss della ‘ndrangheta trapiantata a Buccinasco e l’amministrazione comunale della città. Dopo aver scontato 27 anni di carcere per omicidio e trascorso gli ultimi due in una casa lavoro in Abruzzo, per decisione dell’Autorità di sorveglianza, quello che era il capo di una delle cosche più attive nel mondo della criminalità, è tornato a Buccinasco.
E cosa ha fatto? Qualcosa che ha dell’incredibile. Invece di starsene tranquillo, l’uomo che per la magistratura, oltre ad essere un assassino è stato il promotore di traffici internazionali di droga, sequestri, associazione mafiosa, estorsioni e Dio solo sa quant’altro, ha deciso di citare in giudizio l’amministrazione comunale.
Oggetto del contendere è il cortile dell’edificio di via Nearco dove Papalia è tornato a vivere e in cui la magistratura ha confiscato due appartamenti, una taverna e alcune dipendenze, utilizzate da una cooperativa che si occupa di minori. Ebbene, Papalia rivuole indietro il cortile dal quale si accede appunto alla taverna, e a due box. La prima udienza si terrà il prossimo 15 novembre.
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