venerdì - 29 Marzo 2024
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Auto sequestrate, il debito del comune di Trezzano potrebbe salire sino a quota 400mila euro

Per la custodia di un autocarro pignorato nel 2009 e demolito nel 2020 sono stati richiesti 31.348,45 euro di spese

auto-sequestrate-TrezzanoConti da rifare nella vicenda delle auto sequestrate e lasciate per anni nei depositi convenzionati? Sembrerebbe proprio di sì, visto l’ultima documentazione recapitata al comune di Trezzano che farebbe lievitare la cifra preventivata di circa 237mila euro a quasi 400mila (dipende se le cifre richieste sono compreso iva o meno).

La querelle è orma nota a tutti. La polizia locale di Trezzano, dopo aver sequestrato su ordine dell’Agenzia delle entrate e di altri enti locali, decine di automobili, le ha lasciate per anni a marcire nei depositi convenzionati, invece di avviarle, una volta accertata l’impossibilità a recuperare i crediti, alla vendita giudiziale o alla rottamazione (leggi qui).

Depositi convenzionati che hanno presentato il conto. Sino allo scorso ottobre si pensava che la cifra da pagare ammontasse a circa 237mila euro, da Natale (un amaro Natale per l’amministrazione comunale trezzanese e per i vertici della Polizia Locale, azzerati e messi sotto la tutela del segretario comunale), le cifre sono cambiate. In peggio.

Conti da rifare, si diceva. E sì perché lo scorso 22 dicembre la Fratelli Mascolino di Albairate ha inviato un nuovo documento con il quale ha chiesto il saldo degli “oneri di trasporto e custodia per i veicoli affidatici dalla Polizia Locale e demoliti secondo le disposizioni da loro impartite”.

Alla richiesta è allegata una scheda con l’elenco dei veicoli custoditi, del periodo di custodia, del costo addebitato. Il totale fa 335.390 euro. Non si sa se si tratta di solo imponibile o compreso iva. Se si dovesse aggiungere l’imposta, il costo supererebbe i 400mila euro, un vero salasso per le casse comunali.

Il documento contiene delle vere e proprie perle. Per la custodia (durata otto anni) di un autocarro e per la sua rottamazione il costo richiesto è di 21.926,27 euro; per un altro autocarro custodito per lo stesso periodo la cifra è di 14.608,83 euro; per un motociclo sequestrato nel 2012 e rottamato nel 2020 la richiesta è di 11.689,19, per un altro motociclo preso in custodia un anno prima, il costo indicato è di 12.352,27. Il top della “gamma” è un autocarro sequestrato nel 2009 e demolito nel 2020 (dopo la bellezza di 11 anni) per cui sono stati richiesti 31.348,45 euro.

Si tratta di veicoli che dovevano essere custoditi per soli 90 giorni, poi dovevano essere o rottamati o venduti per recuperare qualche credito. Invece, per distrazione, noncuranza, superficialità, da parte dei funzionari comunali addetti al servizio, sono stati lasciati per anni nelle mani dei custodi.

Questi ultimi, da parte loro, forse si sono guardati bene dall’avvisare che i costi stavano lievitando e che le procedure non venivano rispettate. Hanno badato al loro esclusivo tornaconto, un comportamento, dal punto di vista legale, del tutto legittimo, da quello morale un po’ meno.

Sulla vicenda è intervenuto il responsabile finanziario del Comune di Trezzano, Ermanno Zendra, che in una nota inviata a sindaco, presidente del Consiglio comunale, al segretario comunale e alla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, ha segnalato che per far fronte a quella che sembra una vera emergenza, nel bilancio è stato inserito un fondo rischi di 220mila euro e che questa cifra è stata poi integrata con altri 85mila euro. Il fondo, integrato con altre voci di spesa oggi ammonta a 325mila euro. Sono sufficienti ad evitare l’insorgenza di debiti fuori bilancio?

Lo stesso Zenda ha sottolineato che “ in questa fase di ricostruzione della questione risulta doveroso garantire ogni cautela finanziaria utile a prevenire squilibri di bilancio nell’ambito di una vicenda che, giorno dopo giorno, “si arricchisce di elementi di preoccupazione determinati in primis dall’incerta evoluzione del presunto debito richiesto dalle depositerie coinvolte”. E ha suggerito: “Nelle more della completa ricostruzione della vicenda, degli eventuali oneri a carico del bilancio comunale e delle eventuali responsabilità, urge l’adozione di ulteriori atteggiamenti di cautela e salvaguardia delle finanze comunali”.

Cosa significa? Di agire presto perché se le cifre richieste fossero confermate, i debiti fuori bilancio sarebbero inevitabili. In chiusura un’ultima curiosità. Di tratta di semplici “rumors” tutti da confermare. In municipio si racconta che, dopo l’esplosione del caso portato alla luce da pocketnews.it, quando il debito nei confronti del deposito di Albairate ammontava a poco più di 200mila euro, la Mascolino avrebbe proposto una transazione.

Per chiudere la vicenda si sarebbe accontentata di poco più di 150mila euro. Dal comune gli avrebbero risposto picche. Allora i titolari del deposito hanno presentato il “conto finale” che ammonta a 335mila euro e il 22 dicembre lo hanno inviato ai loro referenti della Polizia locale, che poi lo hanno girato al segretario comunale. Così la giostra ha ripreso a girare.

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